Officina delle Immagini

SCAVI
©Fotografie di Teresa Bianchi


di Martina Mossano


In una grande città i rumori quotidiani del traffico e delle voci si mescolano al suono profondo e misterioso di martelli pneumatici e di ruspe. Da giorni imponenti cantieri sono aperti in vari punti del centro storico di Roma per renderla una metropoli d’eccellenza.
Tuttavia a forza di morsi degli escavatori accadono cose incredibili.

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I primi segni appaiono evidenti: frammenti di ossa, pietre striate di strane impronte. Ci troviamo a piazza Pia, vicino al Passetto accanto il Rione Borgo. Con l’intensificarsi degli scavi la realtà si è fatta più chiara e ciò che i lavoratori avevano inizialmente scambiato per un errore nel progetto si è rivelato ben altro. A più di dieci metri sotto il livello stradale, tra gli strati di calcestruzzo e sabbia secolare, un mondo nascosto ha iniziato a svelarsi.
Lo spettacolo è straordinario: una struttura ossea imponente, fatta di scheletri e fossili, si erge come il frammento di un'epoca remota. Si tratta dei resti di un enorme dinosauro, testimone silenzioso di un passato che risale a milioni di anni fa. Le dimensioni sono tali che anche gli esperti di paleontologia rimangono sbalorditi. Il più grande di tutti, un gigantesco Tyrannosaurus Rex, con il muso minaccioso e le zampe imponenti, giace parzialmente sepolto, come se il tempo avesse deciso di congelarlo in un momento di pace eterna, proprio nel cuore di una Metropoli.

Ma non sono solo ossa ad emergere. Ogni giorno, mentre la città continua la sua routine frenetica, altri fossili vengono alla luce: enormi conchiglie marittime, piante preistoriche fossilizzate e misteriosi resti di altri animali.
E, una mattina, accadde qualcosa che nessuno aveva previsto. Dalla terra, come se fosse stato risvegliato da un incantesimo, emerge qualcosa di vivo. I primi esseri sembrano piccoli, timidi, alcuni appena sgusciati da uova preistoriche ma la loro forma è inconfondibile. Sono Dinosauri, Tirannosauri. Iniziano a camminare tra le rovine della città, confusi ma, nonostante la loro natura preistorica, sembrano adattarsi al caos urbano, incuranti delle macchine che gli sfrecciano accanto.

Altri esemplari con corpi massicci e muscolosi , con lunghe code, zanne aguzze e occhi pieni di una strana determinazione raggiungono i le piazze i monumenti della capitale lottando con le impalcature e bracci meccanici.

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Il fenomeno non si limita solo alla terra. Nei cieli, sopra i grattacieli e le strade affollate, strani volatili cominciano a farsi vedere. Non sono uccelli moderni, ma creature che sembrano uscite direttamente dal Mesozoico. Pterodattili maestosi volano in cerchio sopra le auto e gli edifici, con le loro enormi ali e creano correnti d’aria tanto forti da far oscillare i vetri dei palazzi. Le loro sagome, silenziose e potenti, si stagliano contro il cielo azzurro, suscitando stupore e paura in chiunque alzi lo sguardo.
Portano del cibo all’Angelo del Ponte, lo vedono ingabbiato in impalcature e volano verso i cieli dell’Altare della Patria, dove già un Brontosauro cerca un contatto con la statua del Re a cavallo. La città, che in un attimo aveva visto emergere il passato dalla terra, è ora un palcoscenico dove storia e preistoria si incontrano.
Gli scienziati, gli ingegneri, gli architetti, gli addetti ai lavori e i cittadini sono allibiti. Tentano di trovare una risposta a tale evento: “forse abbiamo scavato troppo?”.

Mentre la città si adatta lentamente a questa nuova realtà, i dinosauri continuano a muoversi tra le rovine, come se nulla fosse cambiato. La gente, inizialmente spaventata, inizia anch’essa ad abituarsi alla loro presenza. I bambini ridono guardando i piccoli Velociraptor che corrono nei parchi, mentre gli adulti si scambiano suggerimenti su come affrontare la crescita di una nuova misteriosa fauna urbana tra le rovine di Roma prima dell’evento del Giubileo 2025.

Gli scavi sono una storia veramente accaduta e in parte ancora in corso. Il racconto e le immagini sono una favola che sfida ogni previsione.

Del resto Roma, la città più bella del mondo, ti induce a scavare e trovi sempre un tesoro o una storia.

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Centro Culturale LA CAMERA VERDE
Via Giovanni Miani n.20, 20a, 20b; 00143 Roma. 3405263877
da Sabato 8 Marzo 2025 inaugurazione mostra di fotografia e
presentazione del libro (collana Il Fotogramma) Scavi di Teresa Bianchi
testi di Martina Mossano e Giovanni Andrea Semerano
All’inaugurazione sarà presente con due battute Antonio Stango
      

 

 



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Il testo che accompagna le fotografie di Teresa Bianchi è frutto di una storia durata troppo poco, ma abbastanza per avere il desiderio di fermarla in questa pubblicazione. Il collegamento con le tre cantiche di Dante Alighieri è puramente poetico: il male, il bene e la risoluzione sono una sintesi della Divina Commedia.