Officina delle immagini

Album di famiglia

di Teresa Bianchi

 

          retrocover

La fotografia dischiude un mondo.

Sfogliando un nostro album di fotografie percorriamo immagini ed eventi.

Una fotografia può portarci memorie di volti e voci familiari, sentimenti di perdita e di identità.

In certe fotografie vediamo le somiglianze con noi, nel fisico e nei gesti, di chi ci ha preceduto.  A volte, la mancanza di una fotografia mai scattata, che avrebbe potuto mostrare un passaggio significativo della vita, può far provare un grande rimpianto.

La fotografia commuove, per un attimo ci porta nel passato, ci fa vedere come gli altri ci vedono, ci fa pensare come eravamo, ci ricorda i nostri cari.

Le fotografie che si sfogliano dopo la scomparsa di una persona cara non sono più carta od  immagine ma sussulti preziosi sulla quale concentrarsi per percepirne la voce.

La miracolosa proprietà di ridare la vita, purtroppo, non ci appartiene….

Siamo fatti di storie…

Le immagini che illustrano la pagina rappresentano il passato di una famiglia: due genitori che hanno lasciato spore sane  portando quei fanciulli in fotografia ad affrontare la vita con un codice etico che li rappresenterà per sempre. Ogni partecipante alla posa vivrà la sua storia  credendo profondamente alla vita.

 

 

Un poeta per un ricordo: Pier Paolo Pasolini

Supplica a mia madre

E' difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame
d'amore, dell'amore di corpi senza anima.

Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…