Fotografie di Sarah Moon Coincidenze di Ramona Vada |
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Fotografie di Sarah Moon |
Se per coincidenza si intende “concorso di fatti”, l’arte fotografica potrebbe essere definita “l’arte della coincidenza”. La sua espressione risente profondamente della corrispondenza di circostanze fortuite quali l’intento del fotografo, le condizioni ambientali, la forza del soggetto. E Coincidenze è il titolo scelto per l’antologia fotografica di Sarah Moon pubblicata nel 2001. Copertina cartonata e titolo impresso a marchio per questa raccolta che abbraccia numerose delle coincidenze che la fotografa anglo-francese ha colto negli anni durante i servizi di moda e pubblicità. Nata negli anni ’40, Sarah Moon abbandona presto la carriera di modella per scavalcare l’obiettivo, evolvendosi da oggetto guardato a soggetto guardante in un gioco dinamico di inversioni di ruoli. La sua fotografia si distingue da subito nella personalizzazione di uno stile che si manterrà coerente per tutta la sua produzione caratterizzandosi di toni sfumati e colori cupi, ma anche saturazioni dai contorni indefiniti, movimenti morbidi e fluenti che disegnano scie di luce. Le atmosfere oniriche si alternano a scene surreali, giocosamente ironiche dalle quali prendono vita immagini vagamente malinconiche e garbatamente pungenti. Sarah Moon esplora l’universo moda, un pianeta a lei noto nel quale si addentra con sicurezza conoscendone il galateo stilistico. Sfocando i corpi longilinei di modelle bellissime fotografate spesso di schiena o senza testa o in pose dinamiche, sembra che voglia decostruire quel sistema artefatto di bon ton estetico e ambientazioni artificiali. La sua poetica fotografica infatti tende a comporsi attraverso due azioni opposte di costruzione e decostruzione, entrambe perseguite con la stessa cura: la prima, nell’allestimento della scena e nella composizione dell’immagine dove ogni dettaglio e ogni sfondo è funzionale alla fotografia, mentre la seconda attuata ironizzando sui messaggi pubblicitari o imprigionando le modelle in stati di solitudini e nostalgie irrisolte che né la bellezza fisica né il prestigio di una griffe possono alleviare. Tra le coincidenze colte e pubblicate sul delizioso volume una nota va anche agli animali, forse fotografati per i loro comportamenti istintivi ed inaspettati che risultano più interessanti e divertenti dell’errare umano, oggi troppo definito e prevedibile. E così pappagalli dai colori flou, pavoni che a sorpresa esibiscono il loro tesoro o elefanti, che rubano l’occhio all’abito da sera, irrompono come elemento primitivo di grande suggestione nella collezione di una fotografa dalla sensibilità aristocratica. Pur
affascinata dalla filosofia dell’attimo fuggevole, dell’irreversibilità del
momento perduto, della casualità che trascende e travolge la volontà e il
progetto, Sarah Moon è sempre riuscita a coniugare la precisione della
pianificazione con quella “sorpresa-incidente” che ogni volta attendeva
avvenisse nell’istante dello scatto, rendendo quel momento assolutamente unico
e irripetibile come lei stessa sintetizza scrivendo “scompare nel momento in
cui e' colto, ma l'anima resta e la fotografia e' l'anima di ogni istante,
l'anima di colui di cui abbiamo appena visto la fine”.
edizioni Contrasto |