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Articolo 9 della Costituzione Italiana:
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la
ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e
artistico della Nazione.
Ventiquattro
parole e altrettanti artisti: le parole della Costituzione dedicate al
patrimonio culturale e paesaggistico danno vita all’eccezionale opera di
gruppo “L’arte per l’Articolo 9” nel Parco Regionale dell’Appia
Antica. E’ il presidente della Corte costituzionale, Gaetano Silvestri,
a inaugurarla nella sede del Parco Regionale, la ex Cartiera Latina, alle
12.00 di sabato 26 aprile 2014. Con lui il commissario dell’ente Mario
Tozzi, al quale si deve la scelta di accogliere i visitatori con i
principi della Costituzione, e lo scrittore e giornalista Roberto Ippolito,
ideatore e curatore dell’opera. Intervengono l’Assessore alle
Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente, Fabio Refrigeri e
l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Flavia Barca.
La
collocazione all’ingresso della sede del Parco ha un forte intento simbolico
per la straordinaria importanza del contenuto dell’articolo 9 della
Costituzione: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la
ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e
artistico della Nazione”.
"Il
Parco dell'Appia Antica è il luogo più adatto a ricordare il momento in cui
i Padri costituenti decisero di porre le basi per la salvaguardia non solo del
patrimonio culturale, ma anche del paesaggio del nostro paese. A 25 anni dalla
istituzione del Parco, abbiamo mobilitato grandi artisti italiani
contemporanei per interpretare le parole dell'articolo 9 della Costituzione
allo scopo di rilanciare l'impegno civile per la tutela dell'ambiente",
commenta Mario Tozzi, Commissario del Parco Regionale dell'Appia Antica.
Osserva
Roberto Ippolito: “La Costituzione ci dice che c’è tanta bellezza da
esaltare, tanta bellezza possibile. Condividendo il progetto per l’Appia
Antica, gli artisti fanno risaltare quanta creatività può sprigionarsi”.
Ognuna
delle 24 parole che compongono l’articolo 9 è scritta su una tessera di
legno di tre formati diversi da altrettanti artisti selezionati fra i più
quotati:
Andrea
Aquilanti, Giovanni Albanese, Teresa Bianchi, Chiara Casco,
Francesco Cervelli, Carl D’Alvia, Alberto Di Fabio, Pablo
Echaurren, Lucrezia Cembran Gaetani, Giuseppe Gallo,
Alessandro Giannì, Sylvio Giardina, Gianfranco Grosso, Francesco
Impellizzeri, Francesco Irnem, Fabio Lattanzi Antinori, Valentina
Nascimben, Barbara Nati, Lara Pacilio, EPVS, Luca
Padroni, Francesco Patriarca, Gregorio Samsa, Matteo Sanna.
In
realtà parlare di scrittura è molto limitativo visto che ogni artista ha
interpretato le parole alla luce del proprio percorso di ricerca, stilistico e
concettuale.
Uno
dei principi fondamentali della Costituzione è dunque proposto come opera
d’arte permanente legando le preziose testimonianze del passato dell’area
dell’Appia Antica non solo all’attualità della cultura, ma anche al suo
futuro arricchendo il patrimonio del Parco.
I
24 lavori sono stati realizzati da artisti rappresentativi al massimo livello
del fermento del panorama contemporaneo, fra i quali anche alcuni esponenti
della nuova generazione, con la totale libertà di espressione, in piena
autonomia uno dall’altro. Danno vita all’opera collettiva “L’arte per
l’Articolo 9” che esalta il pluralismo alla base della Costituzione.
Rileva ancora Ippolito: “Con la convergenza di tante individualità in un
progetto collettivo gli artisti hanno dato un segnale di grande significato.
La cultura e il paesaggio hanno bisogno oggi di tanti sforzi personali ma
anche della spinta solidale alla base dell’articolo 9 e di tutta la
Costituzione”.
Il
Parco dell‘Appia Antica è un’area protetta ed è stato istituito
nel 1988. Le sue finalità sono la conservazione e la valorizzazione del
territorio, per permettere ai cittadini il godimento di straordinarie bellezze
paesaggistiche e la conoscenza e lo studio di importantissimi valori storici,
artistici e naturalistici. Il Parco comprende monumenti che raccontano la
storia di Roma come la Porta San Sebastiano, il mausoleo di Cecilia Metella o
la Villa dei Quintili. Ai primi secoli del Cristianesimo risalgono le
catacombe di S. Callisto, di Domitilla (ai margini del perimetro) e di S.
Sebastiano. A testimoniare la grandezza dell’Impero e più tardi della
presenza dello Stato Pontificio i 7 Acquedotti e la Torre del Fiscale. Le
tenute agricole e gli spicchi di Campagna Romana salvati dall’urbanizzazione
della Valle della Caffarella, di Tormarancia e della Farnesiana, esaltano il
valore del paesaggio.
Roma,
18 aprile 2014
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