|
"IL FOTOGRAMMA" di Giovanni Semerano |
|
In qualche occasione abbiamo collaborate. Su due piedi non ricordo esattamente le occasioni, ma certo più di una. All'inizio degli anni Ottanta mi stavo spostando da Salerno a Siena, come impegno universitario, e proprio a Salerno con I'amico Antonio Tateo portato avanti, con fondi minimissimi, per qualche anno, una rassegna di mostre intitolata "Fotografia flessibile". Nell'opulenta Siena non fu possibile continuarla, ma mi interessai ancora in diverse occasioni di fotografia. E il lavoro di Semerano, a Roma, costituiva per me un riferimento consultivo e al tempo stesso un repertorio di possibili nuove esperienze conoscitive in quest’ambito espressivo piuttosto sconfinato anche tipologicamente nel frattempo fattosi spesso impropriamente fattosi ivasivo nelle grandi mostre internazionali da Venezia a Kassel. Poi quando Semerano si è trasferito a Piazza Barberini le occasioni d’incontro si sono fatte più rare, rarissime anzi. Ma lo ricordo come dirimpettaio e ora, felicemente ottuagenario lo saluto come un interlocutore ideale in distanze cittadine non sempre così facilmente valicabili, e proprio quale uomo raro per la cultura in generale e per quella fotografica in particolare
Enrico
Crispolti
|