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"IL FOTOGRAMMA" di Giovanni Semerano |
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Avevo conosciuto Giovanni Semerano una trentinadianni fa. Era critico di fotografia e, in occasione delle iniziative e rassegne culturali, talune diffuse da me a Villa Medici, a Villa Massimo e nel Palazzo delle Esposizioni a Roma, altre ideate a Villa Ramazzini o all'Area Domus, aveva partecipato a diverse inaugurazioni. Mi aveva colpito quella sua eleganza, il tratto signorile unito ad una sua schiva attitudine nel porgersi con garbo, una sorta di grazia virile che gli conferisce sempre, seppur in un fisico imponente, una lievità straordinaria. Giovanni Semerano è un uomo di altri tempi, alto, sempre in abito grigio scuro e con una ricercata cravatta sotto il suo immancabile gilè, occhiali sobri, I'irrinunciabile pipa e all'occhiello il distintivo che lo lega alla corona sabauda in qualità di presidente. E poi la sua competenza e la passione per la fotografia, arte che ci unì immediatamente in alcuni progetti espositivi. A Parigi era nato il Mese della Fotografia ed allora sorse in noi I'idea di gemellarci alla rassegna che Jean-Luc Monterosso aveva creato nella capitale francese e nacque nel 1992 Photogrammatica. Gli era piaciuto il titolo che avevo sottoposto con fierezza e con timore reverenziale alla sua attenzione. Nacque così la prima rassegna internazionale e annuale di fotografia a Roma che dura alcuni anni, con un centinaio di mostre in tutta la città. Di fatto mi ero formato al Centro Culturale Francese ai tempi di Renato Nicolini e portavo con me certe abitudini a coinvolgere insieme all'editore e gallerista Massimo Riposati e all'architetto Massimiliano Fuksas la città nei suoi luoghi più disparati e con le iniziative più diverse, dal teatro francese nelle rovine di piazza Augusto Imperatore e nello Spazio Renault, alle Catacombe della via Appia con la musica, alla Festa delle Arti a Villa Massimo e a Villa Medici in un sodalizio tuttora vivo con gli artisti dell'epoca, con le arti tutte. Arrivarono presto molte altre Accademie e Istituti stranieri con i quali organizzammo diverse iniziative. Con Giovanni Semerano inondammo la città di fotografie, stampammo un primo catalogo generale al quale si unirono successivamente vari cataloghi personal!i dal 1992, anno della sua fondazione, al 1996 passando per I'Acquario Romano, per Palazzo Braschi, I'Accademia di Francia con la mostra di Francois Delebecque, per l'Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie, Palazzo Barberini e in numerosissime gallerie, in compagnia di altrettanto numerosi grandi artisti da Henri Cartier-Bresson a Mario Dondero, Franco Fontana, Roberto Granata, Mario Giacomelli, per citare I'edizione del 1993 in cui venivano rappresentate, come si legge nel programma, tutte le arti in "foto del passato e del presente, foto d'arte e di reportage personali e collettive. Protagonisti di quegli anni: la musica con Gabriel Fauré, il teatro francese nello Spazio Renault con le foto della Comédie Francaise, il cinema con Rodolfo Valentino, e poi I'arte, la moda, lo sport, il viaggio e la ricerca". Da qualche anno purtroppo a causa dei vicendevoli impegni, non mi riesce di rincontrare frequentemente Giovanni Semerano e mi rincresce molto . Lo so al riparo dei tempi moderni, purtroppo non più gli stessi di allora, in un maniero di campagna. Sono trascorsi ormai trent'anni dalla fondazione de "II Fotogramma", la celebre galleria, cenacolo, luogo di aggregazione delle arti, salotto e laboratorio di idee intorno alia fotografia. A Giovanni vada il mio più fervido ed amichevole augurio di buon anniversario e vada soprattutto la mia gratitudine per tutto ciò che ha fatto per l'arte fotografica le cui iniziative, se fervono ancora oggi nella nostra Capitale lo si deve anche al suo insegnamento ed alla nostra Photogrammatica Cesare Nissirio |