Giovanni Semerano di Giuseppe Salerno

      

"IL FOTOGRAMMA" di Giovanni Semerano

Giuseppe Salerno

 

 

 

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Quando per la prima volta sul finire degli anni 70, attratto da una vetrina in Via di Ripetta che mal lasciava intravedere I'interno, entrai a II Fotogramma, mi sembrò di varcare per la seconda volta la soglia di un luogo dove il tempo si fosse fermato. Proprio come mi era accaduto in quel Borgo di Calcata che soltanto da poco avevo scoperto e di cui mi ero perdutamente innamorato. Calcata e II Fotogramma si presentavano entrambe ai miei occhi come realtà rare, preziosi contenitori di memoria dove, accantonati i ritmi di una società impazzita, finalmente il tempo e dalla tua parte. Con fare lento e straordinaria di sponibilità all'ascolto, Giovanni Semerano sembrava confermare quella impressione.ù

Con padre ingegnere appassionato dello scatto e figlio storico e critico del cinema, Giovanni e da alcuni decenni una colonna portante di quel mondo della fotografia che in Italia molto deve alla famiglia Semerano. Antonio, Giovanni e Giovanni Andrea, tre generazioni di cultori dell'immagine, impegnati su più fronti ma sempre costantemente animati da intensa e sincera passione, si sono succeduti intrecciando le rispettive esperienze e diffondendo intorno a sè sincero amore per I'arte.

 Antonio Semerano, paesaggista, negli anni cinquanta e sessanta documentò, con splendide immagini in bianco e nero evocatrici di atmosfere dimenticate, quelle bellezze di un'ltalia contadina che nei tempi a venire sarebbero state, in molti casi, stravolte da un progresso distruttivo.

Giovanni Andrea Semerano, affermato storico e critico cinematografico, dirige oggi quella che e forse la più piccola e nota sala di proiezione del mondo, la Camera Verde di Roma. 

A Giovanni, direttore del Centro Culturale dell'immagine "II Fotogramma, vanno i tanti meriti riconducibili ad una personalità complessa che ha saputo fare della semplicità un modus vivendi. Cultore dell'immagine, storico, critico, giornalista, editore, organizzatore di mostre ed eventi, ma soprattutto scopritore di talenti, Giovanni Semerano, senza troppo curarsi dei risvolti più propriamente di mercato, e attento da sempre agli aspetti più innovativi del mondo della fotografia. 

Dal mio primo ingresso nei locali de II Fotogramma sono trascorsi quasi trenta anni. Ricordo che, a dispetto di quella mia prima impressione di "lentezza", nei suo studio romano si svolgeva un'attività 'vulcanica" nell'ambito dell'editoria e dell'organizzazione di mostre attraverso le quali sempre Giovanni si è posto con il coraggio di chi ama rischiare andando incontro al nuovo ed al diverso. 

Dare spazio a chi manifestasse voglia di fare, sembrava essere la sua missione. II tempo e la frequentazione mi fecero scoprire che attraverso il suo incoraggiamento e sostegno avviarono la propria carriera fotografi, critici, giornalisti e non solo, tra i più bravi ed affermati. 

Posso con certezza affermare che fu II Fotogramma, con la sua apertura a forme espressive nuove che partendo dalla fotografia approdassero ad altro a promuovere quella trasversalità e quelle contaminazioni divenute successivamente fondanti dell'arte contemporanea. 

Una storia importante quella di questa istituzione privata che, un po' per scelta, un po' per il destino che unisce chi per passione e senza calcolo si muove nel mondo della cultura, e stata solo occasionalmente sostenuta dalle istituzioni pubbliche, troppo spesso distratte a soddisfare richiedenti petulanti. 

Vita, quella di Giovanni, costantemente vissuta con il piacere del gioco ed un certo entusiasmo infantile che lo hanno reso amabile a quanti con lui hanno avuto la fortuna di incrociare il proprio destino. Signore d'altri tempi, non ha mai guidato. Al telefono non rispondeva e se avevi bisogno di parlargli dovevi andare nel suo studio a II Fotogramma dove, come nella sala d'attesa del medico, c'era sempre gente e ciascuno aveva qualcosa da dire. Ricavato il tuo spazio tra le cataste di pubblicazioni che invadevano l'ambiente, vedevi chi portava comunicati stampa, chi li veniva a ritirare, chi dava un saluto, chi mostrava i propri lavori e chi osservava quelli degli altri. Giovanni metteva insieme tutti e, come un padre accondiscendente, si preoccupava di vedere realizzate le aspirazioni dei propri figli.

Al suo studio si accedeva dallo spazio espositivo il cui ingresso era in Via di Ripetta. Quando allestiva una mostra sapeva senza esitazioni il posizionamento di ogni opera ed una particolare cura la dedicava alla vetrina che affaccia sulla strada dove collocava le opere di maggior riguardo. Un luogo quello dove, in seguito al nostro primo incontro, le immagini di Calcata non sono mai mancate

 Nel 1982 il Centro Culturale dell'lmmagine è presente a "Calcata '82, Scoperta e Invenzione", la manifestazione d'arte che avviò la rinascita dell'antico borgo. Ebbe così inizio quella ininterrotta collaborazione tra I'Associazione Culturale Latteria del Gatto Nero ed il Centro Culturale dell'lmmagine "II Fotogramma" che portò ad un fitto susseguirsi di mostre ed eventi presso la galleria "La Porta Rossa" con I'effetto di rendere nota Calcata negli anni '80 sotto I'appellativo di "cittadella fotografica".  Centinaia di fotografi, mostre mercato, performance, creazione di associazioni (Circolo Fotografico Valle del Treja, L'Acrocoro di Calcata), pubblicazioni (Mesocultura, II Giornale di Calcata, La Voce del Parco, i libri fotografici sul borgo), insieme ad una continua attività di comunicazione, gli valsero nel maggio del 2004, la cittadinanza onoraria del Comune di Calcata. 

Un ventennio di attività in Via di Ripetta, poi il trasferimento del Centro Culturale in Piazza Barberini ed infine presso la Camera Verde, hanno reso Giovanni Semerano, un tempo responsabile dell'ufficio stampa della Real Casa ed oggi Presidente Onorario dell'UMI (Unione Monarchica Italiana), protagonista indiscusso in quel vasto mondo della fotografia cresciuto a Roma a partire dagli anni '70 intorno a II Fotogramma. 

Giuseppe Salerno