Si mette in evidenza il lavoro pionieristico delle donne durante questo periodo, segnato da due guerre mondiali, in una serie di generi che spaziano dalla sperimentazione d'avanguardia e la pratica commerciale dello studio al documentario sociale, fotogiornalismo, etnografia e sport, danza e fotografia di moda dagli anni '20 agli anni '50
Le donne sono state in prima linea nella sperimentazione con la macchina fotografica e hanno prodotto preziose testimonianze visive che riflettono sia le loro esperienze personali che le straordinarie trasformazioni sociali e politiche dell'epoca.
La macchina fotografica è ormai diventata un potente mezzo per affermare la propria autodeterminazione e ridefinire la propria posizione nella società. Scattando ritratti avvincenti, compresi gli autoritratti, con la presenza della propria fotocamera, hanno stabilito il loro ruolo di professioniste e artiste.
Aiutate dai progressi della tecnologia e alla disponibilità di fotocamere più piccole e leggere hanno spinto un certo numero di fotografe a esplorare la città e la diversità dell'esperienza urbana al di fuori dello studio. In questo periodo, molte donne hanno viaggiato per la prima volta e hanno scattato fotografie che documentano le loro esperienze all'estero in Africa, Cina, Afghanistan e altrove.
Questo periodo ha anche dato origine a nuove idee sulla salute e sulla sessualità e al cambiamento degli atteggiamenti nei confronti del movimento e dell'abbigliamento
Approcci formali creativi - come il fotomontaggio, i fotogrammi, il ritaglio non convenzionale e gli angoli di ripresa vertiginosi - arrivarono a definire la fotografia in questo periodo.
In mostra ci sono anche due fotografe italiane: Wanda Wulz, fotografa ritrattista associata, vagamente, al movimento futurista italiano con la sua fotografia più famosa composta stampando due negativi - uno del suo viso, l'altro del gatto di famiglia - su un unico foglio di carta fotografica, evocando con mezzi tecnici la fusione senza soluzione di continuità di identità che si manifestano così senza sforzo nel mondo dei sogni.
Wanda Wulz Io + gatto
La seconda è Tina Modotti, la fotografia esposta è: la macchina da scrivere di Mella, che in quel periodo vive in un clima politico e culturale post-rivoluzionario a contatto con i grandi pittori.
Tina Modotti La macchina da scrivere di Mella
La mostra è resa possibile in parte dalla Horace W. Goldsmith Foundation, dalla Daniel and Estrellita Brodsky Foundation e dal National Endowment for the Arts. È organizzato dalla National Gallery of Art, Washington, in associazione con il Metropolitan Museum of Art, New York.