Sarà che non c’è un termine fisiologico a per chi ha dato un’indicazione alla tua giovinezza e alla maturità culturale.
Traspare una sorta di apparente silenzio stampa sulla sua scomparsa ma questo non per indifferenza solo per non voler credere che sia accaduto.
Giovanni è stato un Re mecenate perché come un Re, amante della bellezza e dell’arte, ha aperto i suoi spazi e le sue pareti a tanti fotografi romani e internazionali.
Ha indicato le strade e ha suggerito il mestiere sia di fotografo, di giornalista, di grafico, di teatrante.
Le sue avventure culturali nelle più belle strade di Roma: Piazza del Parlamento, Piazza Margana, Via Ripetta, Piazza Barberini , hanno poi sconfinato in alcune cittadine dell’alto Lazio: Calcata, Mazzano e ultima Nepi.
Conquistava territori con mostre, pubblicazioni, omaggi a personaggi araldici traducendo la sua ricerca, negli ultimi anni, in calendari di grande bellezza grafica.
Ricordiamo quelli di Nepi che riportano gesta di donne e uomini regali.
La fotografia italiana e internazionale deve molto a Giovanni Semerano, con l’esposizione delle arti e la scoperta di tanti talenti. ma di questo si è parlato e ne parleremo ancora.
Questo è solo un bisbiglio per chi non vuol sentire e che facciamo a tutti coloro che pur sapendo che non c’è più ancora aspettano la sua telefonata e i suoi suggerimenti.
Giovanni Semerano oggi vive in una mostra, che vorremmo permanente, nello spazio della Camera Verde gestito da Andrea, il figlio cineasta ed editore, in via Giovanni Miani 20 Roma.
Teresa Bianchi
Giovanni Semerano con Teresa Bianchi ©