Ri-tratto rosso, Elisabetta Catalano guarda al maestro Federico Fellini in una mostra fotografica presso il teatro 1 negli studi di Cinecittà a conclusione dell’anno che ha celebrato i 100 anni del regista.
Ri-tratto rosso racconta la storia di un dialogo. Quello tra un maestro del nostro cinema e un’altrettanto maestra della fotografia, vera artista del ritratto fotografico. Quella da cui probabilmente più di chiunque altro Fellini amò farsi inquadrare e immortalare. Un rapporto fatto di immagini create per tre decenni, capace di mostrarci il lavoro di una grande artista e di un Fellini inedito.
Nell’esposizione, ben curata nel percorso, si possono visionare i provini dei negativi, da cui poi la fotografa sceglieva l’immagine che sarebbe andata in stampa. Provini su cui raramente campeggia un cerchio, il segno, un deciso tratto a matita rossa: quello della foto da stampare.
Il titolo Ri-tratto Rosso si riferisce ai provini che lei marcava per poi scegliere quello che preferiva.
Altro elemento interessante è la ricostruzione di una sezione dello studio della fotografa e i fondali originali utilizzati da Catalano per i ritratti. Grandi pannelli screziati, pittorici, davanti ai quali posavano i suoi modelli con effetti cromatici potenti e poetici
Elisabetta Catalano è stata una ritrattista per periodici popolari e raffinati, per libri, cataloghi, mostre in tutto il mondo. È considerata la testimone d’eccellenza della vita di artisti e personaggi, specialmente nei campi di Arte, Spettacolo e Cultura, tra gli anni ’70 e i nostri giorni. Impressionante il registro delle presenze nel suo obbiettivo: centinaia di nomi e volti, un pantheon mondiale di cui più che la quantità è significativa la varietà dei mondi esplorati.
Possiamo menzionare nomi illustri come Michelangelo Antonioni, Giorgio Armani, Italo Calvino, Umberto Eco, Audrey Hepburn , Mina , Alberto Moravia, Rudolf Nureyev, Pier paolo Pasolini, Sandro Pertini, Silvester Stallone, Luchino Visconti, Monica Vitti, Andy Warhol. Questi solo alcuni dei nomi che ci suonano più familiari.
Ma tra Elisabetta e Federico si stabilì un rapporto di reciproca stima e per questo il regista volle farsi ritrarre ripetutamente da Elisabetta Catalano, in un arco temporale che va dal 1963 fino al 1993, poco prima della morte del regista. Un rapporto fatto di immagini create per tre decenni, sono in grado di mostrarci il lavoro di una grande artista e di un Fellini inedito.
La mostra è curata da Aldo E. Ponis con la direzione artistica di Emanuele Cappelli, testi, ricerca scientifica e iconografica a cura di Laura Cherubini e Raffaele Simongini, e vive delle immagini dello straordinario Archivio Elisabetta Catalano. E noi vi ringraziamo.
Maristella Campolunghi